lunedì 14 giugno 2010

Purga Cotone

Il componente essenziale di tutte le fibre naturali è la Cellulosa (è un composto polimerico costituito da unità ripetenti cicliche derivanti dal glucosio condensate tra loro a formare lunghe catene costituite da 600 a 3000 di tali unità ripetenti, a seconda della pianta dalla quale ha avuto origine). Per la regolarità delle catene e per la presenza dei gruppi ossidrilici (-OH) che possono dar luogo alla formazione di legami ad idrogeno tra le catene, la cellulosa possiede una forte tendenza a dar luogo a zone cristalline (60-70%) che conferiscono resistenza e rigidità. La restante parte, zona amorfa, ha la funzione di legante tra le parti cristalline e possiede la capacità di assorbire acqua (coloranti) e rigonfiarsi.
Può arrivare anche a tre volte il peso originale.
Essendo una fibra di origine vegetale, il cotone è molto resistente alla stiratura e alla bollitura (inalterato fino a 100°C), ha un alto potere nell’assorbimento dell’umidità, è un buon conduttore e favorisce la dispersione del calore corporeo, non è attaccabile dalle tarme, ma può essere attaccato da muffe e batteri. Fra i difetti troviamo scarsa elasticità, alto grado di restringibilità e una certa ingualcibilità.
La sua tenacità aumenta con l’umidità, si degrada solo a temperature elevate, oltre i 150°C, non perde elasticità a basse temperature. I tessuti di cotone possono essere lavati a mano o in lavatrice senza problemi, la temperatura può essere elevata (90°-95°C) e i detergenti possono essere alcalini (i più forti). Occorre evitare l’asciugatura direttamente alla luce del sole, i capi potrebbero ingiallire.
Il cotone se avvicinato alla fiamma prende fuoco facilmente con odore di carta bruciata

Impurezze primarie: Grassi e cere: 0,8% - Peptine e Lignina: 6,3%

Impurezze secondarie: Paraffine (idrocarburi alifatici – insolubili in acqua – eliminati con detergenti-emulsionanti specifici) – Oli di tessitura (oli minerali – si eliminano in acqua
a caldo (80°C) con tensioattivi specifici)

Colorazione: Giallo paglierino (fino a bruno)


Il motivo fondamentale del perché si effettua un trattamento di purga precedente al candeggio, è in funzione della provenienza del cotone greggio (la colorazione va da giallo paglierino/ arancio a bruno intenso).
Si preferisce utilizzare, come nella ricetta di esempio qui sotto, detergenti specifici che evitano di usare alcali forti (soda caustica solo a pH 10 - 11 circa – pericolo di degradazione della cellulosa). Se non si dispongono questi tipi di detergenti si può purgare con 2 cc/l di Soda Caustica 36° Bè (o 4 g/l Soda Solvay) + disperdente / detergente / sequestrante alle quantità consigliate a 95°C x 30'.

N.B.
Eliminazione della massima quantità di sostanze grasse presenti sul tessuto (anche paraffine), l’aggiunta di un riducente è importante per evitare l’ossidazione della cellulosa, un sequestrante per complessare i sali Ca, Mg, Fe, contenenti nelle acque dure che aumentano il contenuto di acidi organici e possono dare origine a reazioni di ossidazione violenta in fase di candeggio (ossidante), un disperdente (a volte lo stesso prodotto ha funzione anche di sequestrante) stabile in ambiente fortemente alcalino che mantiene in emulsione i grassi rimossi e li elimina con i lavaggi successivi.

PURGA: (l’operazione di purga del cotone deve essere effettuata in funzione della provenienza di cotoni con colorazione molto bruna – elevate impurità)

Esempio Purga Speciale Anti-metalli per candeggio successivo:

3 cc/l (detergente – emulsionante - sequestrante Fe+++ - Cu++ - Ca++ - Mg++)
2 g/l BLANKIT IN (idrosolfito stabilizzato – blocca l’ossidazione della cellulosa)
1 cc/l (detergente – disperdente) 70° x 40’

Seguito da un lavaggio a caldo e uno a freddo

Poi si può candeggiare preferibilmente con H2O2

venerdì 9 aprile 2010

Candeggio Cotone

CANDEGGIO: (l’operazione di candeggio comprende anche l’operazione di purga per
gradi d’impurezze nella norma)


Trattamento per eliminare i coloranti naturali e decolorare le “guscette” (impurità legnose brunastre) che comunque si eliminano anche con la purga alcalina.
In genere il candeggio viene effettuato con varie sostanze ossidanti che portando ossigeno alla fibra distruggendo completamente le molecole responsabili della colorazione giallo-arancio-bruna sbiancandola. Esiste anche un candeggio riducente con sostanze riducenti (che sottraggono ossigeno) quali idrosolfito di sodio o bisolfito di sodio. Si usa solitamente a 50°- 60°C per migliorare il punto di bianco chimico su varie fibre tessili o dopo un candeggio ossidante per ridurre i prodotti di degrado.

Il candeggio ossidante viene svolto con perossidi o composti del cloro (ipoclorito di sodio e clorito di sodio). Il candeggio con acqua ossigenata è il più usato per la sua azione ossidante graduabile, conferisce buona idrofilìa alle fibre, è ecologico e danneggia poco le fibre, anche se deve essere svolto con cautela.
Il candeggio con Ipoclorito di sodio è il più economico, è estremamente energico, porta al degrado delle fibre, non è ecologico (in alcuni casi viene ancora usato) e produce un grado di bianco chimico inferiore dell’acqua ossigenata (più giallo).

La concentrazione dell’acqua ossigenata (in genere 130 vol.) (R.B.: 1/10) dev’essere compresa fra il 6% - 10% (grado di bianco spinto), quantità eccedenti provocano la degradazione della fibra, così come quantità eccedenti di NaOH (pH=11-12). La temperatura deve essere tra gli 80° e i 98°C partendo a freddo (2 gradi/min). Gli stabilizzanti agiscono sullo sviluppo dell’H2O2 (ossigeno), graduandolo anche in funzione di Temperatura e pH. I sequestranti sono sali che complessano i metalli (Ca, Mg) e il Fe/Cu catalizzatori responsabili di buchi nel tessuto per reazioni di violenta ossidazione. I detergenti impiegati sono fondamentali e devono essere in grado di eliminare la massima quantità di sostanze grasse presenti sulla fibra (comprese paraffine).
Importante è il lavaggio a 80°C dopo il candeggio per eliminare quello che si è rimosso durante il trattamento, la neutralizzazione con acido organico debole (acido acetico) e l’eliminazione dei residui di H2O2 con enzimi specifici (Catalasi). (Controllare con cartine apposite eventuali residui di ossidante).

giovedì 8 aprile 2010

Presentazione

Ho creato questo Blog come mezzo di condivisione ed eventualmente discussione di argomenti che riguardano il mondo della nobilitazione tessile, in particolare la preparazione e la tintura delle fibre tessili (tessuti e filati). Periodicamente pubblicherò un post che tratterà un argomento specifico.